di Tommaso Nutarelli | Feb 13, 2019 | Newsinprimopiano, Vigna e cantina
A dirlo i dati dell’Ice. La Francia mantiene il primato con 1,9 miliardi di dollari di valore
Una sostanziale stabilità nei volumi, una crescita importante in valore: è la sintesi estrema del 2018 del vino italiano in Usa, primo mercato straniero per le cantine del Belpaese, che emerge dai dati dello Us. Department of Commercio elaborati dall’Ice di New York per WineNews. Che confermano, tuttavia, il sorpasso della Francia come leader nei valori, con una crescita doppia rispetto a quella del Belpaese.
Nel dettaglio, l’Italia ha spedito in Usa 3,1 milioni di ettolitri di vino tra gennaio e novembre 2018 (+0,6% sullo stesso periodo dell’anno precedente), con un Incasso di 1,8 miliardi di dollari (+7,3%). Di contro, la Francia ha esportato 1,6 milioni di ettolitri di vino verso gli Usa (+6,6%), per 1,9 miliardi di dollari (+13,2%). Un dato, tutto sommato, positivo, se si considera che, nel 2017, l’incremento in valore, sottolinea l’Ice, era stato del 3,4%, mentre le quantità erano aumentate del 3,7%. E a crescere sono anche i prezzi medi, passati da 5,5 a 5,9 dollari al litro.
E se il Belpaese, nel complesso, ha fatto meglio del totale Usa, con le importazioni totali che hanno toccato i 5,7 miliardi di dollari in valore (+5,5%) per 10,6 milioni di ettolitri (-4%), continua il trend che vede i vini fermi del Belpaese diminuire in quantità, mentre gli spumanti continuano a correre, e rappresentano ormai più di una bottiglia su 5 del vino italiano esportato in Usa.
Nei primi 11 mesi dell’anno, l’Italia ha esportato vino rosso per 610 milioni di dollari (+6,1%) e 0,9 milioni di ettolitri (-0,6%), confermandosi primo fornitore Usa, della tipologia, sia in valore che in volume, seguito dalla Francia, che ha perso il 2,7% in volume (0,5 milioni di ettolitri), ma guadagnato l’11,4% in valore, a 588 milioni di dollari.
630 milioni di dollari (+1,1%), invece, hanno fruttato i vini bianchi, per le cantine del Belpaese, nonostante un calo del 4,1% in quantità (1,2 milioni di ettolitri). In questo caso, il primo competitor dei produttori italiani, ma a distanza, è la Nuova Zelanda, che ha messo a segno una crescita del 9,4% in valore (a 314 milioni di dollari) e del 9,6% in volume (a 0,4 milioni di ettolitri).
Sul fronte degli spumanti, invece, l’Italia ha incassato 407 milioni di dollari (+16,6%), con una crescita in quantità del 10,5% (0,7 milioni di ettolitri). E si conferma primo fornitore di bollicine straniere degli Stati Uniti, con una quota di mercato del 56,6% in quantità. Tuttavia, il Paese leader per quota di mercato, in valore, è la Francia, con 680 milioni di dollari (+3,9%), ovvero il 56,9% del mercato, pur essendo solo il secondo fornitore in quantità (0,3 milioni di ettolitri, +4.2%, ed una quota di mercato del 25% in volume).
Mentre sui vini rosati, tendenza del momento in Usa, non c’è partita: la Francia esporta 0,4 milioni di ettolitri (+29,7%) per 273 milioni di dollari (+38,8%), con una quota di mercato del 70% in volume e del 70%, l’Italia appena 0,06 milioni di ettolitri (+11,8%) per 31 milioni di dollari (+27,8%).
FONTE: https://www.igrandivini.com