VERONA (ITALIA) – Fra le poche cose spumeggianti dell’Italia del 2019 c’è la lettura delle annate finanziarie del vino made in Italy, che nel 2018 è cresciuto come mercato interno del 2,8%.
Il valore del vino italiano al consumo, in bar, ristoranti e sugli scaffali dei supermercati lungo lo Stivale raggiunge i 14,3 miliardi di euro, per un volume di vino venduto pari a 23 milioni di ettolitri.
Per questo anche i politici sono qui a Verona a brindare.
E’ la stima completa, presentata in apertura del 53esimo “Vinitaly”, dall’Osservatorio Vinitaly che fornisce la fotografia del Vigneto Italia.
Il vino per gli italiani è molto più di un asset del made in Italy: è un collante tra generazioni che coinvolge quasi 9 connazionali su 10 in tutto lo Stivale.
Si beve meno – il 26% di volumi ridotti rispetto a vent’anni fa – ma lo fanno praticamente tutti e in modo più responsabile: la media è di 2-4 bicchieri a settimana, consumati soprattutto in casa (67%) ed è rilevante la quota di tutte le generazioni, con i millennials (18-38 anni) che evidenziano già un tasso di penetrazione pari all’84%.
Il vino made in Italy è ormai un mega “distretto” della green economy da 650mila ettari, con 406 vini a denominazione, 310mila aziende. Rispetto al 2017 si registra una crescita del 2,8% a valore a fronte di una sostanziale stabilità a volume (-0,4%).
Nel confronto tra i top mercati per valore dei consumi, sottolinea l’indagine dell’Osservatorio Vinitaly- omisma Wine Monitor, l’Italia si posiziona al quarto posto dopo Usa, Francia e Regno Unito.
“Per la prima volta – conclude il presidente di Veronafiere Spa, Maurizio Danese – abbiamo stimato il valore al consumo del primo mercato al mondo per i nostri produttori. Il dato, che supera i 14 miliardi di euro, la dice lunga su quanto il settore impatti non solo sulla filiera ma anche sui servizi e sull’Horeca”.
FONTE: https://it.euronews.com