Un anno dopo,riconoscimento ha spinto turismo, economia e lavoro
NAPOLI – Tavoli in strada, pizzaiuoli in festa, esibizioni acrobatiche e tanta gente per celebrare il primo anniversario dell’iscrizione dell'”Arte dei Pizzaiuoli napoletani” nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco nella storica via Chiaia nel cuore di Napoli vicino all’Antica Pizzeria Brandi, dove secondo tradizione è nata la margherita. Lo rende noto la Coldiretti che “è stata protagonista della più grande raccolta di firme #PizzaUnesco a sostegno del riconoscimento internazionale dello scorso anno”.
“Una manifestazione di orgoglio tutto partenopeo – sottolinea Coldiretti – che ha coinvolto turisti e cittadini con cori, canti e degustazioni del prodotto simbolo del Made in Italy e della dieta mediterranea. Una occasione per trarre il primo bilancio ad un anno dallo storico risultato con effetti sull’economia e sull’immagine internazionale di Napoli e di tutta l’Italia”. Le stime – riferisce la Coldiretti – parlano di un aumento del 7% delle presenze turistiche in Campania nel 2018 spinto dagli stranieri, con l’aggiunta ai flussi storici di inglesi, americani, tedeschi e francesiMade in Italy, di vacanzieri originari di Paesi quali Cina, Russia e Argentina, particolarmente golosi del tradizione enogastronomica italiana.
Il giro d’affari del comparto pizza nel 2018 è cresciuto su valori superiori ai 30 miliardi l’anno, che corrispondono a un fatturato stimato in 15 miliardi. Dopo il riconoscimento Unesco si contano 127.000 pizzerie nel 2018 rispetto alle 125.300 censite nel 2015 con la Campania che – precisa la Coldiretti – è la regione che ha il maggior numero di attività inerenti alla pizza, con il 16% sul totale delle pizzerie (e simili). Una crescita che sostiene l’occupazione stimata dalla Coldiretti nel 2018 di 100.000 addetti a tempo pieno e a di altrettanti 100.000 nel weekend.
FONTE: http://www.ansa.it