Nell’ambito del diffondersi di processi di disintermediazione in cui le filiere tendono ad accorciarsi, il settore agroalimentare del Mezzogiorno sembra avere le carte in regola per acquisire un nuovo ruolo a livello nazionale e internazionale, mantenendo l’obiettivo del posizionamento in termini di qualità.Peraltro, in alcune imprese del settore agroalimentare del Mezzogiorno, anche come conseguenza di un rinnovamento generazionale, sembrano scorgersi elementi di dinamicità e capacità di aggredire il mercato che, forse, il successo acquisito e le dimensioni già raggiunte, hanno leggermente sopito nelle imprese del Nord. Il “Rapporto sulla competitività dell’agroalimentare nel Mezzogiorno” è stato presentato in anteprima al Convegno inaugurale di Cibus Connect 2019 a Parma il 10 aprile 2019 e presentato nella sua interezza il 30 ottobre presso l’Università degli Studi di Salerno nell’ambito di una conferenza stampa congiunta con Fiere di Parma e Federalimentare.
Lo studio di prefigge come obiettivo quello di identificare e analizzare i nuovi comportamenti delle imprese agroalimentari del Mezzogiorno sia rispetto al mercato interno ed estero (con particolare riferimento alle esportazioni) sia nei confronti degli altri attori delle filiere (accordi con la GDO, approvvigionamenti delle materie prime, ecc.).Lo studio è articolato in tre parti:
1. Evoluzione dello scenario macroeconomico e delle dinamiche competitive del settore agroalimentare italiano e del Mezzogiorno;
2. Analisi della performance delle grandi imprese agroalimentari (fatturato superiore a 10 milioni di euro) attraverso i dati di bilancio;
3. Indagine diretta con interviste telefoniche con un sotto-campione di imprese del Mezzogiorno “eccellenti”: