Anche quella per gli incentivi allo sviluppo è scarsa. La Campania primeggia nella misura strutturale 4, spendendo oltre il 30% del budget. Il Molise invece ha già speso 50% per gli incentivi allo sviluppo della misura 6
I Programmi di sviluppo rurale 2014-2020 delle regioni del Mezzogiorno d’Italia sono in ritardo nell’erogazione degli aiuti allo sviluppo di imprese e aziende agricole e per il cofinanziamento degli investimenti materiali, pur con qualche lodevole eccezione: la Campania è la regione più avanzata nella spesa per investimenti con il 30,18% di avanzamento nella misura 4 ed il Molise guida la classifica per gli incentivi allo sviluppo con il 50% di spesa documentata nella misura 6.
Il dato complessivo lo si ricava dando uno sguardo ai dati Agea coordinamento recentemente pubblicati da Rete rurale nazionale inerenti i risultati di spesa dei Psr al 31 marzo 2019, ovvero a poco meno di due anni dalla fine della programmazione, per la quale ci sarà tempo per rendicontare a Bruxelles fino al 31 dicembre 2023.
In questa ricognizione, si prendono in considerazione la misura 4, che finanzia tutti gli investimenti materiali delle imprese agricole, e solo marginalmente enti pubblici come consorzi di bonifica e irrigazione, e la misura 6, che comprende il premio ai giovani per il primo insediamento e altre importanti azioni di finanziamento ad attività specifiche delle aziende – come, ad esempio l’agriturismo. E non sempre i Psr regionali che sono molto avanti nella spesa complessiva risultano avere erogazioni ben bilanciate verso le aziende agricole.
Regioni in ritardo di sviluppo
Basilicata
Il Psr Basilicata 2014-2020 al 31 marzo – forte di un budget da 671,3 milioni di euro – ha speso oltre 155 milioni di euro, il che equivale ad un avanzamento della spesa complessiva pari al 20,50%. Sulla misura 4 “Investimenti in immobilizzazioni materiali” la Basilicata ha in programma di spendere oltre 146,2 milioni di euro, ma al momento la spesa effettuata è pari a poco più di 27 milioni: il 18,51%.
Sulla misura 6 “Sviluppo aziende agricole e imprese” il programma lucano prevede ben 57, 1 milioni di euro, di questi ne sono stati già spesi oltre 18,1: il 31,71%.
La Basilicata ha pertanto un avanzamento della spesa per investimenti mediamente più lento della media della spesa, ma ha un avanzamento della spesa per gli incentivi alle imprese agricole ben più veloce, segno che la politica di dare precedenza agli investimenti mirati al ricambio generazionale ha almeno in parte funzionato.
Calabria
Il Psr Calabria – a fronte di un budget da 1.089,3 milioni – ha speso oltre 420, 5 milioni, pari ad un avanzamento della spesa del 38,61%. Sulla misura 4 “Investimenti in immobilizzazioni materiali” il Psr Calabria ha un appostamento da oltre 314,8 milioni, e secondo i dati Agea al 31 marzo 2019 ne ha spesi in tutto non più di 74,7: il 23,74%. Dando uno sguardo alla misura 6 “Sviluppo aziende agricole e imprese” si nota che il budget è da 56,4 milioni, mentre la spesa rendicontata è pari a 16,2 milioni: il 28,77% del programmato.
In Calabria la spesa per investimenti corre decisamente meno rispetto alla media del Psr e anche quella per gli incentivi allo sviluppo delle imprese agricole stenta ancora ad agganciare quella del programma. Anche se il tutto avviene in un contesto forte: quello del rischio disimpegno automatico già azzerato per il 2019 e della candidatura della Regione Calabria a tutti i fondi premio sulla qualità complessiva della spesa .
Campania
La Campania ha un Psr da oltre 1.812,5 milioni di euro e al 31 marzo 2019 registrava un avanzamento complessivo della spesa del 27,45%; il che significa aver rendicontato spesa pubblica complessiva per oltre 497,6 milioni. In questo quadro si inscrive un appostamento da ben 570 milioni di euro sulla misura 4 per gli investimenti materiali, del quale è già stato speso il 30,18%: ben 172 milioni. Sulla misura 6 – le azioni di sviluppo per le aziende agricole e le imprese – la Campania ha uno stanziamento complessivo da 165 milioni tondi, dei quali solo poco più di 30 sono stati già spesi: il 18,24%.
In definitiva, anche se questo Psr presenta un ritardo nell’erogazione degli incentivi allo sviluppo, ha fin ora fatto un buon lavoro sul fronte degli investimenti, la cui spesa non solo corre più della media del Psr, ma pesa per ben il 34,5 % su quella complessiva fin ora documentata. Un dato che dovrebbe incrementarsi entro fine 2019, una volta sbloccate le istruttorie proprio sui bandi di misura 4 e 6.
Puglia
Il Psr Puglia a fronte di un budget complessivo da oltre 1.616, 7 milioni di euro, ha al suo attivo una spesa pubblica complessiva al 31 marzo da 191,7 milioni: pari ad un avanzamento del 19,60%. In questo contesto la misura 4 “Investimenti in immobilizzazioni materiali” – che ha un appostamento da 525 milioni – ha speso poco meno di 78 milioni, pari al 14,85%. Qui la misura 6 “Sviluppo aziende agricole e imprese” ha speso meno di un milione di euro a fronte dei 170 milioni programmati, per un avanzamento di appeno lo 0,58%.
Nel caso della Puglia, il rallentamento complessivo del Psr è proprio legato al blocco degli investimenti e degli incentivi allo sviluppo, incorsi nella nota vicenda giudiziaria sul criterio di valutazione della redditività dei progetti di sviluppo delle aziende agricole, ora in via di soluzione, e che ha colpito sia la tipologia 4.1A per gli investimenti in aziende agricole che la 6.1, i premi per i giovani agricoltori neo-insediati.
Sicilia
In Sicilia c’è il più grande Psr d’Italia, quasi 2.184,2 milioni di budget, che ha raggiunto lo scorso 31 marzo una spesa pubblica complessiva che sfiora i 609,5 milioni di euro, per un avanzamento del 27,90%. Qui sulla misura 4 per gli investimenti materiali sono programmati ben 710 milioni di euro, quasi 148 dei quali sono stati già spesi per un avanzamento della spesa programmata del 20,83%. La misura 6 per lo sviluppo di aziende ed imprese agricole è forte di un appostamento da oltre 224,3, ma presenta un avanzamento di spesa ancora minore: 4,31%, per poco meno di 10 milioni già erogati. Questa situazione di ritardo complessivo dovrebbe a breve mutare, con i decreti di pagamento proprio per le misure 4 e 6.
Regioni in transizione
Molise
Il Psr del Molise ha un budget da 207,7 milioni di euro e al 31 marzo registra un avanzamento di spesa del 36,20%, pari ad oltre 75,2 milioni di spesa complessiva effettuata. In questa regione la previsione di cofinanziamento per gli investimenti materiali sulla misura 4 è di 55 milioni di euro, la spesa pubblica fin ora esitata è di quasi 16,5 milioni, pari ad un avanzamento di circa il 30%. Per lo sviluppo di aziende e delle imprese l’appostamento finanziario è di 10 milioni tondi, ne è stato speso già il 50%, 5 milioni.
In Molise, pur essendovi un ritardo nella spesa sugli investimenti, per altro lieve, non si può fare a meno di notare il contesto forte, dato dall’ormai prossimo azzeramento della soglia di disimpegno automatico per il 2019, e dall’effetto di bilanciamento della maggior spesa per incentivi allo sviluppo, che in termini percentuali non ha eguali in tutto il Mezzogiorno d’Italia.
Sardegna
In Sardegna il 31 marzo 2019 vede la spesa pubblica complessiva del Psr 2014-2020 superare se pur di poco i 500 milioni di euro: a fronte di un budget da oltre 1.291,5 milioni, l’avanzamento si attesta al 38,72%. In questo contesto forte, con la soglia di disimpegno automatico già azzerata per il 2019, si inscrive il dato sulla misura 4 “Investimenti in immobilizzazioni materiali” che stanzia 259,8 milioni, a fronte dei quali la spesa rendicontata sin ora è di poco meno di 50 milioni: il 18,84%. Non va meglio con la misura 6 “Sviluppo aziende agricole e imprese”: 80 milioni di appostamento finanziario, poco più i 15 milioni già spesi, il 18,81%.
Una situazione di ritardo alimentata anche – fino a ieri – dalle lentezze nei pagamenti, e che ora dovrebbe trovare uno sbocco in Argea, diventata ente pagatore. Ma che aveva avuto un ampio prologo nella lentezza di Regione Sardegna nell’espletare proprio le istruttorie delle misure 4 e 6.
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Autore: Mimmo Pelagalli