Come sarà il pranzo di Pasqua? Per la prima volta in versione lockdown e in sostanziale isolamento a causa della pandemia da Coronavirus. Secondo l’Osservatorio di TuttoFood, la rassegna internazionale dell’agroalimentare di FieraMilano, gli italiani sono divisi in due scuole di pensiero, tra chi non vuole rinunciare a un menù ‘firmato’, particolare, cucinato da chef e chi invece, nella tranquillità casalinga e con il tanto tempo a disposizione si cimenterà in cucina, come da tradizione e abitudine per le festività più importanti, oppure magari per la prima volta.
In molte Regioni (ma non tutte) ai ristoranti è consentito proseguire l’attività per la consegna a domicilio e gli italiani ne stanno approfittando: il 40% dei ristoratori segnala una crescita della domanda di food delivery. Ha cominciato a utilizzare il sistema un nuovo 10% di italiani, mentre chi già lo utilizzava prima ha incrementato la frequenza di ordini e si calcola che il 53% di italiani abbia fatto più di un ordine nell’ultimo mese considerando anche le pizzerie. Qualcuno ha fatto anche il percorso contrario e si è messo a cucinare volentieri in casa, magari ordinando sul web o per telefono gli ingredienti.
Per la settimana da lunedì 16 a domenica 22 marzo, il Barometro Nielsen ha registrato una crescita del 142% (+45% rispetto a una settimana prima) per le vendite online nei prodotti di largo consumo. Ma anche quelli che hanno fatto pazientemente la fila in guanti e mascherina per entrare al supermercato sembra si siano scoperti cuochi autodidatti, visto che gli acquisti di farina sono aumentati del 185,3% rispetto alla stessa settimana dell’anno scorso. Aumenti si sono registrati anche per preparati per torte e dessert, zucchero e per gli ingredienti della pasticceria.
Nella ricerca della qualità, i prodotti naturali, del territorio o a Km Zero si confermano in primo piano.
“Non serve correre a comprare ingredienti magari mai usati prima – suggerisce lo chef Luca Malcrida – . Meglio imparare a usare le giacenze di casa. Un buon modo di celebrare la Pasqua in modo semplice e diverso può essere la colazione a base di uova sode, salumi e focaccia al pecorino”. Per il giovane chef napoletano Luigi Barone “in generale, è il momento di rivalutare la versatilità delle verdure fresche, che ci aiutano anche a mangiare più sano in un momento in cui siamo costretti a una vita sedentaria”. “Sincera, vera, ‘povera’ sono le parole d’ordine della cucina per la Pasqua di quest’anno all’insegna della sostenibilità e biodiversità locale” suggerisce Vincenzo Butticè, chef de Il Moro di Monza. Infine, secondo lo chef milanese Massimo Moroni “il segreto per creare ‘l’effetto ristorante’ è l’ alternanza tra una portata di carne e una di pesce”.
Infine, in questa Pasqua ‘diversa’ un gran peso lo giocherà la fantasia, l’inventiva di creare – non per far vedere gli altri ma solo per noi – ‘location’ che possano dare ai nostri pranzi e cene l’allure di una serata fuori: dal terrazzo o in giardino per chi li ha, alle tovaglie alle luci in un altro spazio della casa.
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