Top ten dei gusti rilevata da osservatori Tuttofood, Bit e Host
MILANO – Panettone o pandoro, pesce al Sud e bollito al Nord, tradizione e novità: quello che è certo, è che per gli italiani il prossimo sarà un Natale più ricco di quello del 2017. E non solo a tavola. Secondo le previsioni del Codacons, i consumi legati alle festività cresceranno infatti del +2,5% a quota 10,2 miliardi di euro.
L’Unione Nazionale Consumatori stima poi che la crescita per la spesa alimentare toccherà il 19,8% e riguarderà sia l’aumento di spesa che si registra per i pranzi e cene delle feste, sia i regali a base di cibo, come prodotti di pasticceria e dolci da ricorrenza. Da notare anche che l’associazione delle enoteche Vinarius prevede un incremento tra il 10 e il 15% nelle vendite di vini.
Per tracciare un quadro delle nuove tendenze che si stanno imponendo, spesso attraversando i confini, quest’anno gli Osservatori di Bit – Borsa Internazionale del Turismo, Host e Tuttofood , rassegne di Fieramilano, hanno unito le forze per sondare alcuni tra gli esponenti più innovativi del food tricolore in Italia e all’estero. Tra gli altri, Vito Casulli, chef del ristorante Saleblu di Monopoli, sottolinea che “in tema di influenze internazionali quest’anno al top ci sono i sapori dell’Oriente, in particolare l’agrodolce, che incontrano le tradizioni e i gusti dei nostri territori e l’incontro di terra e mare nello stesso piatto”.
Questa La top ten dei gusti che non possono mancare sulla tavola delle feste 2018:
1.Caffè come ingrediente nei piatti di carne o salati in generale
2. Agrumato, specie con frutta tropicale
3. Agrodolce orientale abbinato a prodotti tipici locali
4. Salse acide delle tradizioni nordiche
5. Terra & Mare – pesce o frutti di mare e carne – nello stesso piatto
6. Selvaggina all’olio d’oliva e alghe giapponesi
7. Canditi di verdure, come carote o cipolle
8. Tagli di pesce alla giapponese e impiattamenti orientali
9. Lievitati del territorio, come la bussolà del Nordest, al posto del panettone o pandoro
10. Christmas pudding inglese flambé al whisky, o mince pie in alternativa.
FONTE: http://www.ansa.it