Il lockdown e le altre restrizioni emanate dal governo per contenere la pandemia hanno accelerato la propensione degli italiani per gli acquisti online e non solo. A registrare questi mutamenti negli acquisti è l’Osservatorio “The World after Lockdown” curato da Nomisma e Crif, che da oltre sette mesi monitora le scelte di un panel di 1.000 persone (18-65 anni).
Nel carrello digitale troviamo per il 67% prodotti alimentari e bevande e per il 33% di beni non food. Un dato interessante è che la maggior parte della spesa alimentare online avviene sui siti delle insegne della grande distribuzione (73%).
Una volta effettuato l’ordine online, la maggior parte degli utenti sceglie la consegna dell’acquisto direttamente a domicilio (modalità preferita dal 78%), il 16% propende per il ritiro presso il punto vendita, mentre il 6% ha optato per l’utilizzo dei locker, quegli armadietti distribuiti in diverse zone della città da cui si possono ritirare gli acquisti online.
L’Osservatorio ha indagato anche quali fossero le ragioni della spesa dal canale virtuale e per il 27% dei consumatori la motivazione è stata la possibilità di acquistare 24 ore su 24. Il 18% invece vuole evitare code e scegliere con più calma i prodotti da mettere nel carrello, mentre il 17% ha adotto come motivo il non doversi spostare da casa.
Chi preferisce i negozi fisici, non vuole rinunciare al piacere di fare la spesa dal vivo (primo fattore indicato dal 37% di chi non fa la spesa online) e di poter vedere/toccare i prodotti prima di metterli nel carrello (21%), mentre il 19% li sceglie per motivi economici.
Il coprifuoco per bar e ristoranti ha rappresentano un impulso alla consegna del pasto (meal delivery) e all’asporto, unici servizi consentiti dopo le 18 in alcune città. In questo modo si è consolidato un trend già affermato negli ultimi mesi contribuendo alla crescita degli ordini effettuati tramite piattaforme online e siti di ristoranti.
Nel 2020 il giro d’affari del meal delivery in Italia ha raggiunto i 706 milioni di euro con un incremento del +19% rispetto al 2019 (Fonte: Rapporto Coop 2020) e una crescita del ruolo del digitale: circa il 25% dell’intero settore del cibo a domicilio è trainato dagli ordini online contro il 18% del 2019 (Fonte: Just Eat).
L’Osservatorio ha rilevato che nel 2020 ben 7 italiani su 10 hanno ordinato piatti pronti da ristoranti/pizzerie/altri locali per l’asporto o con consegna a domicilio.