L’export italiano non ha brillato come nel 2021, nonostante i segnali positivi in alcuni settori del Made in Italy.
L’Istat, nell’ultima edizione del ‘Rapporto sulla competitività dei settori produttivi’, ha rimarcato come “la dinamica in quantità è stata negativa in 12 settori su 23” nel 2022, anno in cui si sono registrati ampi divari tra andamento in valore e in volume a causa della forte inflazione.
A registrare una contrazione in volume rispetto al 2021 il comparto dei macchinari (-4,7%), metallurgia (-3,8%), chimica (-4,6%) e apparecchi elettrici (-2,7%). Anche due fiori all’occhiello del Made in Italy – mobili e autoveicoli – hanno registrato una contrazione dei volumi esportati tra le più accentuate, rispettivamente -3,6% e -2,4%.
Tra i comparti, invece, che hanno registrato incrementi delle vendite all’estero in volume, spiccano pelli (+7%), tessile (+2,2%), alimentari (2,1%) e abbigliamento (+1,5%)”.
Guardando ai Paesi di destinazione delle merci italiane, “tra il 2019 e il 2022 il mercato statunitense ha aumentato peso nell’export di quasi tutti i settori manifatturieri, soprattutto a scapito di Germania e Francia”, rimarca l’Istat.