Ormai è passato più di un anno dallo scoppio del conflitto russo-ucraino.
Una delle macroscopiche conseguenze della guerra è stata sicuramente il cambiamento radicale della mappa degli approvvigionamenti del gas, passati in un anno da oltre 29 a poco più di 11miliardi di metri cubi.
Ad essere fortemente modificate però sono anche le importazioni di fertilizzanti, di cereali, di olio di semi e di altri prodotti. Infatti, prima del conflitto bellico, i maggiori fornitori in questi settori erano proprio Russia e Ucraina.
A causa dell’innalzamento esplosivo dei prezzi, oltre che per ragioni politiche e logistiche, i nostri agricoltori si sono messi alla ricerca di altri paesi fornitori per uscire dalla dipendenza dall’export russo.
Ed ecco come mai, ad esempio, nel settore dei fertilizzanti oggi a fornire gli imprenditori agricoli italiani è l’Algeria.