+3,5%, una tra le performance più alte sui diretti competitor
(ANSA) – ROMA, 19 LUG – L’agroalimentare italiano continua la sua corsa nelle esportazioni, mettendo a segno una crescita del +3,5% nei primi 5 mesi dell’anno. Un risultato raggiunto nonostante uno scenario di mercato poco favorevole agli scambi commerciali internazionali, tra inasprimento dei dazi, ritorno al protezionismo, accordi di libero scambio non ratificati e la Brexit alle porte. Merito di dinamiche di crescita non solo nei mercati tradizionali (Ue e Nord America, dove i prodotti italiani “sovraperformano” la variazione media delle importazioni) ma anche in quelli “emergenti” dell’Est Europa. È il caso della Polonia, le cui importazioni di Food&Beverage dall’Italia sono aumentate negli ultimi cinque anni di oltre il 46%, un mercato che sarà oggetto di approfondimento – assieme agli impatti della Brexit – del Forum Agrifood Monitor 2018 che si terrà il prossimo 28 settembre a Bologna.
La positiva performance dell’export italiano (+3,5% rispetto all’anno precedente, riferito al periodo gennaio-maggio 2018 su stesso periodo 2017 a valore) è una delle più alte se confrontate con i diretti competitor: la Germania non va oltre il +1%, la Spagna arretra dell’1%, e gli Usa accusano un -8%; solo la Francia cresce di più (+4%). “Non dobbiamo però farci ingannare, dato che al momento ci troviamo ancora in una fase di “minacce” e non di “ostacoli” nel senso che tutte le problematiche appena descritte prefigurano uno scenario futuro benché potenzialmente imminente.” ricorda Denis Pantini, Responsabile Area Agroalimentare di Nomisma.
In effetti, andando ad analizzare la crescita dell’export italiano per singolo mercato di destinazione, si evince come in molti di quelli oggi sotto “osservazione” per i rischi sopra citati, le esportazioni agroalimentari del nostro paese stanno correndo più di quelle dei concorrenti. (ANSA).
FONTE: http://www.ansa.it