Contrordine: il coronavirus non si diffonde facilmente dalle superfici che tocchiamo, o dagli oggetti che maneggiamo. Questo scrivono i Centers for Disease Control (CDC) di Atlanta nel loro sito, ricordando che la contaminazione è comunque possibile. La notizia ha suscitato qualche perplessità perché il messaggio è ambiguo e la versione precedente era più prudente. Nel frattempo però non sono usciti studi che autorizzino a considerare gli oggetti e le superfici come sicuri.
Il riferimento, per tutti, resta lo studio pubblicato sul New England Journal of Medicine il 17 marzo, nel quale era stato dimostrato, con accurati test di laboratorio e simulazioni di ciò che accade nella vita reale, che il Sars-CoV-2 può restare sospeso nell’aria per tre ore, sul rame per quattro ore, su una tessera plastificata per 24 ore e sull’acciaio addirittura fino a 72 ore. La cosa importante è che lo studio non chiariva se le particelle virali presenti sulle superfici, avevano una capacità infettante.
Tuttavia, la ricerca aveva spinto le agenzie come i CDC ad adottare il principio di precauzione. Ora con una modifica che non è stata spiegata, si fa un mezzo passo indietro e si scrive che il tramite di diffusione più facile è il contatto tra le persone. Con qualunque altro mezzo il contagio non è altrettanto facile.
Il cambiamento, secondo molti media americani, sembra azzardato, proprio nei giorni della riapertura. Per esempio, sottolineano vari esperti chiamati a commentare il fatto, l’utilizzo della carta di credito potrebbe essere sottovalutato come possibile veicolo di infezione. Secondo il sito Life Science Angela Rasmussen, virologa della Columbia University Mailman School of Public Health, così ha commentato le novità al Washington Post: “Il problema che continuiamo ad avere è l’ambiguità dei messaggi che arrivano alla popolazione dalle autorità, e questo è l’ennesimo esempio. Tutto ciò potrebbe avere effetti deleteri sull’invito a lavarsi le mani spesso, o sul mantenimento delle distanze”.
A peggiorare le contraddizioni, in riferimento alla disinfezione delle superfici, i CDC scrivono che in base alle attuali evidenze il coronavirus può restare vitale per ore o giorni su una quantità di materiali. Per questo pulire le superfici o oggetti chiaramente sporchi e poi disinfettare le stesse è una buona pratica sia in casa che nelle comunità. Si tratta di una “parziale” discordanza, con il messaggio rassicurante che definisce improbabile il passaggio del virus dalle superfici.