Sebbene ai tempi del primo mandato di Donald Trump, Giorgia Meloni fosse una politica di estrema destra con poca influenza in patria e ancora meno in Europa, ora i leader europei contano su di lei per convincere il presidente degli stati uniti a non mettere in atto la sua minaccia di colpire l’UE con dazi, per persuaderla a spendere di piu’ per la difesa e l’energia americana. Lo scrive Amy Kazim, corrispondente da roma del Financial Times, in un articolo pubblicato il 23 gennaio. “L’Europa – riporta l’articolo – si trova in uno stato di terribile debolezza e ha molta paura di perdere la protezione degli Stati Uniti “, ha affermato Giovanni Orsina, politologo presso l’Universita’ Luiss di Roma, secondo il quale l’establishment europeo sembra aver riposto le sue speranze su Meloni come suo “canale di comunicazione con Trump”. Per Beniamino Irdi, ricercatore senior presso l’Atlantic Council, invece, Meloni potrebbe avere difficolta’ a svolgere il ruolo di interlocutore dell’Europa nei confronti di Trump, perche’ – riporta l’articolo – “non e’ chiaro quanto interesse abbia Trump a coltivare una vera relazione con l’Europa, avendo sempre avuto la tendenza a preferire relazioni bilaterali con Stati nazionali che hanno effettivamente l’autorita’ e il potere di far accadere le cose”.
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