Si apre mercato formaggi, miele e pasta.Finora venduto solo vino
– L’ultima proposta negoziale tra Europa e Messico va interpretata come un’opportunità per l’export delle nostre produzioni. Novità per i formaggi e la pasta Made in Italy, che avranno l’occasione di fruire di nuovi spazi di mercato nell’area del centro America. Un cliente, fino ad oggi, abbastanza marginale, dove vendiamo principalmente vini con un valore dell’export appena superiore a 103 milioni di euro, e da cui importiamo per un valore di circa 86 milioni di euro.
E’ quanto emerge da una prima analisi della Cia-Agricoltori Italiani, in occasione dell’intesa politica sul nuovo accordo tra Ue e Messico, a cui manca solo il passaggio del “legal scrubbing” per ritenere chiuso l’accordo quadro.
Discreta la quota dei prodotti IG (ovvero quelli tutelati dai marchi europei d’origine geografica) che entrerebbero nell’accordo. Il documento parla di 340 specialità tradizionali, tra cui il Gorgonzola.
Latte in polvere, carne di maiale, caffè e cioccolata -spiega la Cia- godranno dell’abbattimento delle tariffe. Tra gli altri prodotti contemplati nell’accordo, il succo d’arancia e il miele. Da Bruxelles -prosegue la Cia- segnalano che il nuovo scenario produrrà benefici occupazionali, stimando oltre 400 mila posti di lavoro nel settore delle esportazioni, integrando il lavoro fatto nel negoziato definito nel 2000. Appare prematuro prevedere l’effetto dell’accordo per l’agroalimentare italiano -sottolinea la Cia- però l’approccio deve essere quello di vedere il bicchiere mezzo pieno. Anche se diversi nostri prodotti di punta, potranno entrare negli scambi in regime di coesistenza con altri prodotti non tutelati.
Da questo accordo -continua l’organizzazione agricola- non è affatto automatico o scontato che il mercato messicano preferirà i “falsi” prodotto italiani a quelli originali. Appare chiaro -conclude la Cia- che sarà importante monitorare l’evoluzione di quanto accadrà realmente sui mercati, realizzando anche azioni di promozione a livello internazionale per i veri prodotti italiani.
FONTE: http://www.ansa.it