Nuove opportunità di crescita e di benessere ma, allo stesso tempo, non trascurabili elementi di crisi e incertezza. E` il ritratto dell’Italia definito dal rapporto annuale 2023 dell`Istat, presentato oggi alla Camera dei deputati dal presidente dell’stituto, Francesco Maria Chelli. Nel primo trimestre 2023 si registra una dinamica congiunturale positiva per il Pil, superiore a quella delle altre economie dell`Unione europea, trainata soprattutto dal settore dei servizi. La manifattura mostra invece segnali di rallentamento. Dati incoraggianti arrivano dal mercato del lavoro, in cui all`aumento degli occupati si e` associata la diminuzione dei disoccupati e degli inattivi. Nonostante l`attenuarsi della fase più critica della crisi energetica, nel primo trimestre 2023, l`andamento dell’inflazione condizionerà l`evoluzione dei consumi e dei salari reali nel prossimo futuro. Tuttavia, nel 2022 e` proseguita la fase di recupero dell’attività produttiva iniziata nel primo trimestre 2021. A fine anno il saldo commerciale e` tornato in attivo. Sul fronte demografico, gli effetti dell’invecchiamento della popolazione si fanno sempre piu` evidenti: il consistente calo delle nascite registrato nel 2022 rispetto al 2019, circa 27 mila nascite in meno, e` dovuto per l`80 per cento alla diminuzione delle donne tra 15 e 49 anni di eta` e per il restante 20 per cento al calo della fecondita`.L`invecchiamento e` destinato ad accentuarsi nei prossimi anni, con effetti negativi sul tasso di crescita del Pil pro capite.