Lo rileva la Borsa merci telematica. Gli unici prodotti con leggeri rincari sono patate, mele e arance
La diffusione del Covid-19 non sta influenzando l’andamento dei prezzi nel campo dell’ortofrutta. Al contrario, in diversi mercati nazionali – sia per quanto riguarda la frutta, in particolar modo gli agrumi, sia per quanto riguarda gli ortaggi – sono stati registrati andamenti regolari rispetto ai periodi precedenti caratterizzati da una consistente domanda. E’ quanto rileva la Borsa merci telematica italiana (Bmti), il mercato telematico dei prodotti agricoli e agroalimentari. Gli unici prodotti ad aver subito leggeri incrementi sono le arance (tarocco e bionde), le mele e le patate.
Per le arance, l’attuale aumento è determinato da un lato dall’esaurimento della produzione e dall’altro da un incremento della domanda di prodotti ad alto contenuto vitaminico da parte del consumatore. Stesso discorso per le mele a cui si aggiunge un rallentamento dell’operatività degli addetti ai lavori. In vista, però, di una riorganizzazione del lavoro la situazione potrebbe stabilizzarsi nel giro di qualche settimana.
Tra gli ortaggi, la patata è l’unico prodotto in cui è stato osservato un leggero incremento di prezzo ma anche per questo prodotto si prevede il ritorno ad una situazione di normalità nel giro di qualche settimana grazie ad una grande quantità di produzione stoccata.
PATATE, IL PRODOTTO PIÙ VENDUTO
Nelle ultime tre settimane di emergenza, le patate sono state il prodotto più venduto del reparto orticole. Un incremento significativo che ha mobilitato la produzione, come spiega Giulio Romagnoli, ad della Romagnoli F.lli SpA di Bologna: “Stiamo registrando un incremento di oltre il 30% delle richieste di patate da parte dei nostri clienti della Distribuzione organizzata e della Gdo. Per soddisfare la crescente domanda, ci siamo organizzati con doppi turni, garantendo comunque, al nostro personale, massimi livelli di sicurezza ed un premio di produzione quale riconoscimento per l’impegno e la dedizione mostrata ogni giorno”.
Come dimostrato dai dati IRI Infoscan Census relativi alle vendite nel periodo 17 febbraio-8 marzo 2020 (Ipermercati, Supermercati, Libero Servizio, Discount, Specialisti Drug), la vendita di patate ha registrato un incremento del +25,4%, mentre nell’ultima settimana del periodo di riferimento, il dato è salito al +28,3%. L’elaborazione fornita su questi dati dal Monitor Ortofrutta Agroter identifica nelle patate il prodotto più venduto fra tutte le orticole, in virtù delle sue caratteristiche distintive quali lunga shelf-life, costo contenuto, versatilità di utilizzo e obbligo di cottura.
Ad ulteriore rassicurazione del mercato, Romagnoli conferma l’avvio della raccolta delle patate novelle di Siracusa, che permetterà di garantire continuità di fornitura di prodotto Italiano nelle settimane a venire “L’aumento dei consumi di patate sul mercato italiano, ha anticipato un trend che si sta via via riscontrando in altri Paesi europei – sottolinea Romagnoli -. Cambiamenti legati agli effetti connessi al coronavirus avranno impatti considerevoli anche per le aziende attive nel settore sementiero e, di conseguenza, sull’intera filiera in cui la nostra azienda ricopre un ruolo di riferimento. Una sfida epocale che siamo pronti ad affrontare con impegno e responsabilità”.
NEL 2019 L’ORTOFRUTTA DIMEZZA IL SALDO POSITIVO
Al di là dell’attuale emergenza coronavirus, il saldo positivo della bilancia commerciale del comparto ortofrutticolo si è più che dimezzato nel 2019 (-55,4%). Il settore si è infatti fermato a 348,6 milioni contro i 781,7 del 2018. L’import (a volume) ha superato l’export (3,7 milioni di tonnellate contro 3,6 milioni), mentre il valore dell’export (4,6 miliardi) rimane superiore a quello dell’import (4,2 miliardi).
A rilevare il trend economico del settore dell’ortofrutta è Fruitimprese sulla base di dati Istat. L’associazione spiega che la contrazione del saldo commerciale è dovuta in larga misura proprio all’aumento delle importazioni (del 4% in quantità e dell’11,1% in valore).
L’EXPORT SUPERA L’IMPORT
Complessivamente, l’Italia ha spedito oltreconfine circa 3 milioni e 642mila tonnellate di prodotti per un valore di 4 miliardi e 590 milioni di euro. In crescita i volumi di ortaggi (+0,9%), frutta fresca (5,7%) e frutta secca (2,1%), mentre registrano una battuta d’arresto gli agrumi (-13%). In valore crescono gli ortaggi (4,1%) e la frutta secca (1,2%), mentre calano gli agrumi (-5,2%) e la frutta fresca (-2,3%).
Per quanto riguarda le importazioni l’Italia nel 2019 ha importato circa 3,7 milioni di tonnellate per un valore di 4,2 miliardi di euro. Tra i singoli comparti crescono in volume gli ortaggi (+7%), gli agrumi (5,8%), la frutta fresca (7,4%) e la frutta secca (13,5%), mentre cala la frutta tropicale (-4,7%). In valore, segno positivo per tutti i comparti a eccezione degli agrumi che hanno fatto registrare un calo del 6,4 per cento.
FONTE: https://www.foodweb.it/