Le precauzioni da adottare in caso si viaggi verso la Cina, con la raccomandazione di rivolgersi subito al medico se al rientro dovessero comparire particolari disturbi
di Francesca Cerati
L’Istituto nazionale per la salute americano è già al lavoro per lo sviluppo di un vaccino contro il nuovo virus cinese simile alla Sars. Ad annunciarlo è il direttore dell’Istituto americano per le malattie infettive Anthony Fauci. Ma ci vorranno comunque mesi perchè si possano iniziare i test di fase 1 e un anno o più per la disponibilità al pubblico di una possibile immunizzazione.
È dello stesso avviso Rino Rappuoli, chief scientist e head of external R&D dell’azienda Gsk vaccine, tra i maggiori esperti internazionali di vaccini. «Fin dai tempi della Sars sappiamo che bisogna prendere uno dei geni che codificano le proteine di superficie del virus e su questa base di può cominciare a lavorare su un vaccino – spiega l’esperto -. Che si tratti di vaccini basati su particelle ricombinanti, simili a quelle del virus ma non infettive, oppure di vaccini a Rna, la tecnica per ottenerli è rapidissima, tanto che si possono fare in una settimana». Bisogna poi però considerare le necessarie autorizzazioni nazionali e internazionali.
Nel frattempo, cosa possiamo fare per tutelarci?
Se si è di ritorno da un viaggio a Wuhan in Cina, poniamo attenzione ai comuni sintomi influenzali, dalla tosse alla febbre alle difficoltà respiratorie. Potrebbero infatti indicare un’infezione causata dal nuovo coronavirus comparso per la prima volta appunto a Wuhan e che in Cina ha già fatto sei vittime.
Dal ministero della Salute ecco tutti i consigli e le precauzioni da adottare in caso si viaggi verso questa città, con la raccomandazione di rivolgersi subito al medico se al rientro dovessero comparire particolari disturbi.
I campanelli d’allarme
Dalla tosse alla febbre: i coronavirus, spiega il ministero sul proprio sito, sono una vasta famiglia di virus noti per causare malattie che vanno dal comune raffreddore a malattie più gravi come la sindrome respiratoria mediorientale (Mers) e la sindrome respiratoria acuta grave (Sars). I sintomi più comuni includono febbre, tosse, mal di gola, difficoltà respiratorie. Nei casi più gravi, l’infezione può causare polmonite, sindrome respiratoria acuta grave, insufficienza renale e persino la morte. Non esiste un trattamento specifico per la malattia causata da un nuovo coronavirus, come quello comparso in Cina. Il trattamento deve essere basato sui sintomi del paziente. La terapia di supporto può essere molto efficace.
Prima di partire
Il ministero consiglia di consultare il medico curante per essere informati sulle misure di igiene da applicare per prevenire le malattie respiratorie e di vaccinarsi contro l’influenza almeno due settimane prima del viaggio. Valutare l’opportunità di rimandare viaggi non necessari.
All’arrivo
Applicare misure igieniche quali: lavare frequentemente le mani con acqua e sapone; coprire la bocca e il naso con un fazzoletto quando si starnutisce o tossisce (non con le mani); evitare il contatto con persone affette da malattie respiratorie; evitare luoghi affollati, in particolare mercati del pesce e di animali vivi; evitare di toccare animali e prodotti di origine animale non cotti; rivolgersi a un medico o a una struttura sanitaria qualora compaiano sintomi di infezione respiratoria (febbre, tosse secca, mal di gola, difficoltà respiratorie); non mettersi in viaggio se si è malati; per qualsiasi necessità contattare l’Ambasciata o il Consolato.
Al ritorno in italia
Se nelle due settimane successive al ritorno si dovessero presentare sintomi respiratori (febbre, tosse secca, mal di gola, difficoltà respiratorie), a scopo precauzionale contattare il medico di fiducia, riferendo del recente viaggio.
Un invito alla cautela per i viaggiatori italiani in merito al virus cinese è apparso anche sul sito “Viaggiare Sicuri” gestito dall’Unità di Crisi della Farnesina. Nell’aggiornamento sulla “Patologia polmonare nell’Hubei” si richiamano le raccomandazioni delle autorità sanitarie locali e internazionali. I sintomi della patologia polmonare riscontrata nella città di Wuhan, “sarebbero simili a quelli influenzali. Pertanto, soprattutto in caso di soggiorno nella regione dell’Hubei e qualora si sia entrati in contatto con animali in quella zona, in presenza di sintomi simil-influenzali si raccomanda di contattare un medico”.
FONTE: https://www.ilsole24ore.com