La superficie coltivata in Italia ad agricoltura biologica è pari a quasi quasi 2 milioni di ettari, con un numero di operatori che arriva a sfiorare le 80.000 unità. Rispetto ai dati registrati nel 2010, gli incrementi rilevati sono di oltre 800 mila ettari in termini di superficie destinata al bio e di 27 mila aziende agricole che operano nel settore. Sono alcune delle indicazioni contenute nelle anticipazioni del report “Bio in cifre 2019” che riporta le elaborazioni effettuate dal SINAB, progetto del MiPAAFT gestito da ISMEA e CIHEAM Bari, sulla base delle informazioni al 31 dicembre 2018 comunicate dagli Organismi di Controllo, dalle Amministrazioni regionali e dal Sistema Informativo Biologico.
Entrando più nel dettaglio dei contenuti del rapporto, rispetto all’anno 2017 le superfici biologiche sono aumentate del 3%, con 49 mila ettari in più. Nel 2018, come per l’agricoltura italiana, anche per l’agricoltura biologica i tre principali orientamenti produttivi restano i prati pascolo (540.012 ha), le colture foraggere (392.218 ha) ed i cereali (326.083 ha). A queste categorie seguono, per estensione, le superfici biologiche investite ad olivo (239.096 ha) e a vite (106.447 ha).
Dal confronto con l’anno 2017, la variazione di superficie degli orientamenti produttivi considerati risulta in crescita per i cereali (7%) e le colture foraggere (4%) mentre è tendenzialmente stabile per la vite e l’olivo (entrambe aumentano dell’1%), è invece in diminuzione per i prati pascolo nel complesso. Con riferimento all’analisi della distribuzione regionale delle superfici biologiche, nel 2018 le estensioni maggiori si trovano in Sicilia (385.356 ha), Puglia (263.653 ha), Calabria (200.904 ha) ed Emilia-Romagna (155.331); in queste quattro Regioni è presente il 51% dell’intera superficie biologica nazionale.
Dal confronto con l’anno 2017 si osserva che le quattro Regioni, con maggiore estensione di superficie biologica, presentano una dinamica differente. In Sicilia e Calabria si verifica una diminuzione in ettari, rispettivamente del 10% e dell’1%; in Puglia un aumento del 4%, mentre in Emilia-Romagna l’incremento raggiunge il 15%. Tale valore è superato ampiamente dalle prime quattro aree del Paese che, nel 2018, crescono maggiormente, si tratta di Campania (44%), Veneto (38%), Provincia Autonoma di Bolzano (26%) e Lombardia (19%).
L’elaborazione dei dati nazionali relativi agli Operatori biologici evidenzia, rispetto all’anno 2017, un incremento del 4%, con oltre 3 mila operatori in più, per un numero totale di 79.046 unità, inseriti nel sistema di certificazione per l’agricoltura biologica. Nel dettaglio, si rilevano 58.954 produttori esclusivi (aziende agricole) che rispetto all’anno precedente hanno un incremento del 3%; 9.257 preparatori esclusivi che aumentano del 7%; 10.363 produttori/preparatori che aumentano del 10%; e 472 importatori che crescono del 15% rispetto al 2017. L’analisi della distribuzione a livello regionale degli operatori biologici conferma il primato di Calabria (11.030 unità), Sicilia (10.736 unità) e Puglia (9.275 unità). Nel 2018, si registrano incrementi a doppia cifra, rispetto all’anno precedente, in Campania (43%), Emilia-Romagna (20%), Lombardia (18%), Provincia Autonoma di Bolzano (15%), Friuli-Venezia Giulia (13%) e Abruzzo (11%).
L’incidenza dell’agricoltura biologica rispetto ai dati nazionali indica che, sul totale della superficie coltivata in Italia, il biologico arriva ad interessare il 15,5% della SAU nazionale. L’elaborazione dei dati di superficie per aree geografiche mostra che, in Italia, ogni 100 ettari di SAU sono biologici: 5,6 ettari nel Nord-Ovest; 9,3 ettari nel Nord-Est; 20,1 ettari nel Centro e nel Sud e 19,2 ettari nelle Isole. Le aziende agricole biologiche in Italia rappresentano il 6,1% delle aziende agricole totali; tale incidenza è abbastanza uniforme per le cinque aree principali del Paese, e si registra una variazione massima del più e meno 1,3%, rispettivamente nel Centro e nel Nord-Ovest. I dati relativi alla dimensione media aziendale in Italia, nell’anno 2018, indicano che la dimensione media di un’azienda biologica in Italia raggiunge quota 28,2 ettari, a fronte del dato nazionale di 11,0 ettari.