Bene anche il mercato interno, +3,2% a volume sul 2016
(ANSA) – BOLOGNA – Arrivano da Bologna i nuovi dati e le riflessioni per un riposizionamento complessivo dei Mercati ortofrutticoli e dei Centri Agroalimentare italiani. Fondazione Fico e Caab, Centro Agroalimentare di Bologna, hanno ospitato il workshop promosso con Fedagromercati e Italmercati sul tema delle ‘Prospettive per i mercati all’ingrosso e i centri agroalimentari. Un’occasione per fare il punto nel momento più felice dell’export per il comparto, che ha toccato quota 5,1 miliardi (dati 2018 su export 2017), ponendo l’Italia al 7/o posto con forte presenza in Europa e nuovi accordi per raggiungere i mercati in ascesa di Usa, Cina, Canada e India. Il periodo è decisamente favorevole anche per il mercato interno, che è ulteriormente cresciuto confermando il trend positivo degli ultimi anni, trainato soprattutto da verdure e ortaggi (+3,2% a volume sul 2016), alla luce della ricerca illustrata per Cerved da Maria Maltese. Nel settore ortofrutta operano circa 3.600 aziende italiane, attive nella lavorazione e commercializzazione, alle quali vanno aggiunti i produttori presenti direttamente sul mercato. Il principale canale di vendita è la Grande Distribuzione che totalizza il 50% circa dei volumi sviluppati direttamente dalle aziende del settore, seguono per importanza i mercati generali, con il 27% circa del totale volumi di vendita delle aziende del settore. In Italia operano 142 mercati all’ingrosso nei quali si concentrano circa 5.000 imprese grossiste che trattano per il 95% prodotti ortofrutticoli (fonte Fedagromercati). I valori di sintesi arrivano dallo studio SG Marketing illustrato dall’Ad Claudio Scalise: se il ‘fresh’ incide per il 56% nel fatturato food dei punti vendita, vale complessivamente 8,5 miliardi il mercato dell’ortofrutta in Italia, per una movimentazione di 14,2 milioni di tonnellate. E il 39% della distribuzione ortofrutta arriva dal commercio tradizionale (extra Gd). Ora la sfida, di cui si è discusso oggi a Bologna, è senz’altro quella di progettare nel segno della qualità il riposizionamento a medio – lungo termine dei mercati ortofrutticoli, oltre 140 realtà nazionali in cui circola il 60% della produzione ortofrutticola italiana. (ANSA).
FONTE: http://www.ansa.it