(ANSA) – ROMA, 26 GIU – L’agricoltura biologica arriverà a fatturare fino a 7 miliardi entro il 2020, superando l’incremento del 30% prefissato nel 2016 dal Piano Strategico nazionale per lo sviluppo del settore. Nel 2017 è stata già raggiunta quota 5 miliardi (erano 3,5 nel 2014). A tracciare la previsione, l’Ufficio Studi di Cia, nell’ambito dell’Assemblea elettiva di Anabio, l’Associazione per la promozione del biologico degli Agricoltori Italiani che, riunita a Roma nell’Auditorium “Giuseppe Avolio” ha riconfermato, Federico Marchini presidente e Antonio Sposicchi, direttore. Presente ai lavori, precisa una nota della confederazione agricola, il presidente Commissione Agricoltura della Camera, Filippo Gallinella.
Il settore del biologico è protagonista anche nella grande distribuzione, dove il comparto è arrivato oltre 1 miliardo e mezzo di vendite. Nei supermercati viene acquistato il 48% dell’agroalimentare bio, negli ipermercati il 35%. Sono 72.154 gli operatori certificati bio (gennaio 2017) di cui per un 20% aderenti ad Anabio-Cia. Dal 2012 il terreno destinato, è aumentato del 53% (1.800 gli ettari nel 2016, obiettivo 2.100 entro il 2020), facendo dell’Italia (5/o in Europa con 14% del totale agricolo) uno dei Paesi in cui l’agricoltura biologica pesa di più sull’intero settore. A trainare, secondo gli analisti, consumatori consapevoli e selettivi. Ci sono prodotti bio nella spesa dell’88% delle famiglie italiane. Scelgono per lo più derivati dei cereali (+3,2%), frutta (+19,3%), ortaggi (+12,7%) e latticini (+3,2%) prodotti che da soli fanno il 68% delle vendite totali non tradizionali.(ANSA).
FONTE: http://www.ansa.it