Analisi AIDEPI: il cibo italiano che unisce l’Europa
Milano, 15 mag. (askanews) – La pasta come simbolo del made in Italy più apprezzato all’estero: oltre metà della nostra pasta, il 56%, finisce infatti oltreconfine. Praticamente il 100% dei nostri pastifici destina una quota della sua produzione ai mercati esteri, contro una media del 10% del totale delle aziende agroalimentari, e infatti il peso delle esportazioni sul fatturato del comparto è il doppio rispetto alla media di settore del food italiano. Inoltre rispetto a 25 anni fa il mondo mangia sempre più pasta italiana: sono aumentati i Paesi destinatari (oggi quasi 200, +34%) ed è più che raddoppiata la quota export, da 740mila a oltre 2 milioni di tonnellate. E oggi la pasta è l’unico alimento nella Top 10 dei prodotti per i quali l’Italia detiene la prima posizione al mondo per saldo commerciale. E’ quanto risulta da una recente analisi svolta da AIDEPI. Secondo le elaborazioni dell’Associazione delle Industrie del Dolce e della Pasta Italiane su dati Istat, l’Europa è il mercato più rilevante per la pasta tricolore, tanto che circa 3 piatti di pasta su 4 consumati nel Vecchio Continente provengono da un pastificio italiano. L’analisi di AIDEPI racconta numeri, tendenze e stili di consumo della pasta italiana che finisce in Europa, mettendo a confronto le abitudini alimentari di Germania, Francia e Regno Unito, i 3 mercati più importanti per l’export di pasta italiana, con circa 1 miliardo di piatti di pasta serviti all’anno e un controvalore di quasi 1 miliardo di Euro. Ma anche altre ricerche confermano il ruolo della pasta come catalizzatore di una cultura made in Italy sempre più condivisa. Berlino, Parigi o Londra rappresentano 3 mercati maturi, dove la pasta ha superato da tempo lo status di piatto etnico da provare al ristorante ed è da tempo stabilmente nelle dispense di casa. Secondo uno studio di Mintel, mangiano regolarmente pasta il 97% delle famiglie in Francia, il 90% in Germania e l’81% del Regno Unito. Un’indagine Doxa su 2800 consumatori europei di Italia, Francia, Gran Bretagna e Germania spiega i motivi di questo successo, rivelando che l’Europa a tavola parla sempre più la stessa lingua: interrogati sulle cose più importanti che ricercano nel cibo, gli europei mettono ai primi posti piaceree gusto,qualità,sicurezzaesalute. Tutte caratteristiche che rispondono all’identikit della pasta e in generale del cibo italiano: qualità, sicurezza, elevato valore di servizio. “Se la pasta italiana gode all’estero di tanto successo e ha un percepito estremamente positivo è anche merito della capacità dei pastai di intercettare tendenze alimentari trasversali – commenta Luigi Cristiano Laurenza, segretario dei pastai italiani di AIDEPI – La pasta piace a quanti hanno un approccio etico al cibo: per un recente studio Nielsen 2 consumatori su 3 sono disposti a pagare di più pur di avere un prodotto attento all’ambiente, e la pasta ha una impronta ecologica minima e un packaging completamente riciclabile. Ma viene scelta anche dai più attenti al benessere, e infatti crescono tutte le nicchie salutiste, dal biologico all’integrale, al gluten free e così via, segno che sta venendo meno il vecchio pregiudizio che faccia ingrassare”.
FONTE: http://www.askanews.it
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