A più di un anno dall’inizio della pandemia, noi italiani abbiamo cambiato il modo di fare la spesa. Gli acquisti sono fortemente influenzati dalle nuove abitudini con cui siamo costretti a convivere, come emerge da un’analisi effettuata dall’ufficio studi Coop su dati Nielsen e pubblicata sul Sole 24 ore. рефинансирование физических лиц
Dopo i primi mesi, in cui ci siamo fiondati al supermercato per comprare ogni bene possibile (chi non ricorda la caccia al lievito della scorsa primavera), abbiamo riscoperto il piacere di una colazione fatta a casa con la famiglia o di una tisana rilassante prima di andare a letto.
Le fasi della pandemia sono state diverse e così, durante il lockdown, quando si faceva la spesa tutti in fila a debita distanza di sicurezza, riempivamo il carrello soprattutto di scatolame, pasta, passata di pomodoro e di surgelati, che hanno visto un incremento che va dal 10% dei vegetali preparati al 23% del pesce naturale.
In tempi di smart working e di bar che fanno solo asporto, tanti sono tornati alla colazione in casa. Un’abitudine che ha visto crescere il consumo di tutti i prodotti per colazione: dal latte (+11%) fino ai cereali (+9%), fette biscottate (+7%) e biscotti integrali (+5%). Aumentato anche il consumo di confetture, marmellate e altre creme spalmabili.
Singolare il dato che attesta il boom di bevande rilassanti e portatrici di benessere e tranquillità emotiva, come la camomilla, che ha visto un aumento del 33%. La necessità di avere una sorta di sollievo psicologico dallo stress causato dalla pandemia passa anche dal comfort food.
Non solo: non potendo uscire a bere un aperitivo o un bicchiere di vino, gli italiani hanno acquistato alcolici anche al supermercato. Il 47% dell’alcol venduto nella GDO è rappresentato da vino, champagne e spumante, con un +10% rispetto all’anno precedente. A farla da padrone il vino rosso, seguito da spritz, vino bianco e bollicine.
Come cambierà la spesa degli italiani post-Covid
Il report “The path forward for European grocery retailers” di McKinsey in collaborazione con Eurocommerce, analizza invece quello che sarà il nuovo modo di fare la spesa a pandemia finita.
È inevitabile che, con le riaperture dei ristoranti, le vendite alimentari al supermercato caleranno. Ma la crisi dei supermercati sarà dettata anche da un aumento dei discount, sempre più frequentati.
Gli acquisti on line fanno ormai parte delle nostre abitudini e gli italiani che hanno cominciato ad acquistare anche prodotti alimentari su internet hanno dichiarato che continueranno a farlo anche dopo l’emergenza Covid.
Il prezzo sarà sempre più una priorità negli acquisti e la convenienza avrà un ruolo centrale nella spesa dei consumatori italiani. Convenienza che però non deve essere mai a discapito della qualità, ricercata anche nei prodotti a prezzo più basso.
La pandemia ha orientato le preferenze dei consumatori verso prodotti più sani e sostenibili e circa il 30% si è detto disposto a spendere anche di più per mettere in tavola alimenti più sani e sicuri.
Dalla ricerca è emerso che 20 italiani su 100 compreranno prodotti italiani, dando la preferenza ad alimenti regionali o locali. Quando si tratta di cibo, il made in Italy continua ad avere un indiscutibile appeal, anche tra gli italiani stessi.
Una volta tornati a ritmi regolari, si tornerà a consumare pasti ready-to-eat, dopo oltre un anno trascorso in casa a improvvisarsi chef e pizzaioli, gli italiani non hanno più voglia di passare troppo tempo ai fornelli.
Infine, il 16% dei nostri connazionali è disposto a pagare di più per comprare alimenti eco-sostenibili, più di ogni altro consumatore europeo.